di David Nerini
02/11/2024
Nel testo Five Minds for the Future[1], lo psicologo Howard Gardner[2] presenta un modello di cinque tipi di mentalità, intese come specifiche modalità di pensiero, sulle quali fondare l’atteggiamento verso le sfide che una società globale sempre più complessa, interconnessa e permeata di facilitazioni ci sta presentando giorno dopo giorno. In altre parole, anche con questo contributo accademico, si evidenzia che non basta possedere conoscenze o abilità tecniche, ma occorre sviluppare determinate capacità di pensiero, da orientare non solo verso la propria crescita, verso quella dell’azienda in cui si opera ma anche verso quella della società. È in fondo sempre una questione di impatti. Scopriamo allora i cinque tipi di intelligenze:
- La Mente Disciplinare
Si fonda sulla capacità di muoversi con padronanza in un campo del sapere o in una professione, ottenuta attraverso l’impegno, lo studio e la pratica costante. Ciò avviene non solo per effetto della conoscenza dei contenuti specifici, ma anche a seguito della comprensione della metodologia che ha condotto all’elaborazione dei quei contenuti. Questo tipo di intelligenza è essenziale perché consente di sviluppare una prospettiva critica e l’autonomia di giudizio; non si ferma alla semplice acquisizione di nozioni, ma è una pratica che richiede tempo e costante affinamento. Si caratterizza per:
- Conoscenza approfondita di una disciplina; qualcosa che ha condotto ad un livello esperto una conoscenza, ottenuta con una dedizione significativa (Gardner parla di almeno dieci anni).
- Impegno costante; in termini di impegno costante per il miglioramento delle proprie capacità, non solo attraverso percorsi formali, ma anche non formali e informali, dove la pratica acquisisce tratto propriamente distintivo.
- Autocontrollo e resilienza; ciò si evidenzia nella capacità di mantenere la calma e la lucidità anche di fronte alle difficoltà, perseverando verso i propri obiettivi nonostante gli ostacoli e avversità.
- Orientamento agli obiettivi; ciò trova realizzazione mediante la definizione di traguardi chiari e di dettagliati piani d’azione per raggiungerli.
- Capacità di riflessione critica; trova applicazione mediante l’analisi delle proprie esperienze per comprendere cosa funziona e cosa no. Ciò permette agli individui di migliorarsi continuamente, integrando nuove informazioni con quelle già acquisite.
- Sviluppo di buone abitudini; in termini di abitudine a sviluppare routine su cui fare perno per supportare gli obiettivi di medio/lungo termine, contribuendo anche ad una vita più organizzata e produttiva.
In sintesi, la mente disciplinata rappresenta una combinazione di dedizione, autocontrollo e riflessione critica che consente agli individui di eccellere nel proprio campo, affrontando le sfide con determinazione e resilienza. In ambito manageriale la mente disciplinata si traduce nella capacità di analizzare problemi complessi e di prendere decisioni informate e ponderate. Se un leader senza disciplina potrebbe essere tentato di prendere decisioni rapide basate su impressioni superficiali o pressioni esterne, un leader disciplinato applica il rigore analitico e il pensiero critico sviluppato attraverso la sua esperienza.
- La Mente Sintetica
In un’epoca in cui siamo continuamente esposti a una quantità enorme di dati, Gardner afferma che la capacità di sintesi è essenziale per orientarsi nel flusso incessante di informazioni. La mente sintetica è in grado di raccogliere informazioni da diverse fonti, valutarle criticamente e integrarle in una visione coerente e comprensibile, sia per se stesso che per gli altri. Questo tipo di intelligenza è essenziale per manager e leader, i quali devono spesso elaborare piani o strategie partendo proprio da dati disomogenei, che includono informazioni economiche, finanziarie, di mercato e sulle risorse umane.
Si caratterizza per la capacità di:
- Integrazione delle informazioni; infatti raccoglie e integra dati provenienti da fonti diverse attraverso una comprensione profonda degli stessi e delle interconnessioni che li caratterizzano.
- Distinzione tra rilevante e superfluo; operare sapendo distinguere tra informazioni importanti e quelle irrilevanti è oggi essenziale per filtrare il “rumore” e focalizzarsi su ciò che realmente conta.
- Elaborazione creativa; sebbene la mente sintetica non sia identica alla mente creativa, essa funge da base per quest’ultima. La sintesi richiede infatti un’elaborazione creativa delle informazioni, dove si attivano diverse intelligenze per generare nuove idee e soluzioni.
- Capacità di affrontare la complessità; si tratta di una peculiarità di questo tipo di mente quando si è esposti ad enormi quantità di dati o quando le diverse funzioni aziendali alimentano un continuo flusso di informazioni e richieste.
- Sviluppo graduale; cresce infatti nel tempo attraverso l’esperienza e l’apprendimento. Non costituisce predisposizione innata, ma piuttosto si configura come una competenza che richiede pratica e maturazione.
Gardner sottolinea come la capacità di sintesi diventerà sempre più cruciale man mano che la disponibilità di dati continuerà a crescere a ritmo esponenziale e sarà sempre più necessario essere confident verso attività di fact checking. Nel mondo manageriale, il valore di una mente sintetica si fonda sulla capacità di ridurre la complessità e di convertire le informazioni in decisioni chiare e praticabili.
- La Mente Creativa
È quella che si avventura oltre i confini dell’ordinario, immaginando nuove soluzioni, formulando domande inedite e trovando risposte originali ai problemi. Si tratta di una creatività che non si limita al solo atto di dare forma a qualcosa di nuovo, ma implica la capacità di proporre idee che abbiano valore e che siano riconosciute come tali da esperti o dai colleghi. La creatività è quindi strettamente connessa al rischio e alla capacità di accettare fallimenti come parte del processo. I suoi tratti caratterizzanti sono:
- Curiosità intellettuale; aspetto che spinge a esplorare nuove idee, esperienze e concetti, mantenendo viva la ricerca di conoscenza e comprensione.
- Apertura alle nuove esperienze.
- Capacità di osservazione della realtà circostante.
- Resilienza; in termini di capacità di recupero dopo fallimenti o insuccessi. Le persone creative apprendono dai loro errori e li utilizzano come acceleratori per nuove idee e iniziative.
- Motivazione Intrinseca; l’intelligenza creativa è generalmente alimentata da desideri interni piuttosto che da ricompense esterne. Ciò significa che la soddisfazione si genera più per effetto del processo creativo stesso, che dalla fama o dal riconoscimento.
- Capacità di vedere le connessioni; in particolare rispetto ad idee apparentemente disparate, riuscendo a “unire i puntini” per formare nuove intuizioni e soluzioni.
- Attrazione per il cambiamento; le nuove esperienze operano come catalizzatori e tengono lontano da soffocanti routine monotone che sono nemiche dell’innovazione.
- Sensibilità estetica; nel senso di un tensione verso la bellezza nelle varie forme in cui può trovare espressione nella vita.
- Pensiero divergente; si tratta della capacità di generare molteplici soluzioni a un problema, piuttosto che seguire un’unica strada logica operativa.
In sintesi, la mente creativa si distingue per la sua curiosità, apertura mentale, resilienza e capacità di osservazione, tutte qualità che alimentano l’innovazione e l’espressione personale e la capacità di impattare nella società con idee uniche e originali.
Nei contesti aziendali Gardner riconosce che la creatività è un requisito fondamentale per l’innovazione. I leader e i manager creativi sono coloro che non si limitano a seguire i modelli e le procedure esistenti, ma esplorano alternative, ispirano i propri team e sono capaci di trasformare le sfide in opportunità. Per l’autore la creatività non è solo una dote naturale, ma una competenza che può essere coltivata attraverso l’esercizio della mente e l’adozione di un atteggiamento aperto verso nuove idee e prospettive.
- La Mente Rispettosa
Si manifesta attraverso la capacità di comprendere e accettare le diversità culturali, religiose, e sociali, cercando di collaborare in modo efficace con gli altri. Per Gardner, questa mente è fondamentale non solo per mantenere un ambiente lavorativo armonioso, ma anche per contribuire alla costruzione di una società più coesa (leggi anche questo articolo in materia di diversity management).
Nelle organizzazioni, il rispetto è un valore che si traduce nella promozione della diversità e nell’inclusione. Un manager con una mente rispettosa è consapevole delle potenzialità dei diversi punti di vista e promuove un ambiente di lavoro inclusivo, dove ogni collaboratore si sente valorizzato. Al contrario, ove si palesi la mancanza di rispetto, aumenta la concentrazione di conflitti e incomprensioni, danneggiando sia l’ambiente lavorativo sia la produttività azienda. Le caratteristiche dell’intelligenza rispettosa sono:
- Riconoscimento dell’integrità altrui; ciò a prescindere dalle differenze personali o culturali. Trova fondamento nella considerazione profonda dei diritti e delle opinioni altrui, tenendosi lontana da giudizi affrettati e pregiudizi.
- Empatia; in termini di sapersi calare nei panni degli altri per ascoltare attivamente e comprendere le emozioni e le esperienze altrui, con l’obiettivo di dare vita ad un ambiente di comunicazione aperta e rispettosa.
- Accettazione delle differenze.
- Autoregolazione; nel senso di saper gestire le proprie emozioni e reazioni, evitando comportamenti impulsivi o aggressivi che possano danneggiare le relazioni interpersonali.
- Valorizzazione dell’opinione altrui.
- Crescita personale; ciò si esprime con atteggiamenti che portano a prendersi cura del proprio benessere fisico e mentale che favoriscano la propria crescita personale (bilanciamento tra rispetto per gli altri e rispetto per se stessi).
- Costruzione di relazioni sane; in termini di capacità di dare vita a relazioni sane e durature, basate sulla fiducia reciproca e sul riconoscimento del valore dell’altro.
In sintesi, una mente rispettosa è caratterizzata da empatia, accettazione delle differenze, comunicazione costruttiva e autoregolazione. Queste qualità non solo favoriscono interazioni positive ma contribuiscono anche a una convivenza armoniosa nella società. Questo tipo di intelligenza è pertanto un antidoto al pregiudizio e alla discriminazione e rappresenta un valore aggiunto in quei contesti aziendali particolarmente interessati dalle diversità.
- La Mente Etica
Questa intelligenza permette la riflessione sul proprio ruolo e sulle proprie responsabilità nei confronti degli altri. Gardner la qualifica come la capacità di valutare le proprie azioni in termini di impatto sul bene comune e di perseguire scopi che vadano oltre l’interesse personale. Implica un impegno verso l’integrità e una profonda consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, sia nel contesto lavorativo che nella società. Vediamo i suoi tratti caratterizzanti:
- Consapevolezza morale; in termini di attitudine a riflettere costantemente sui valori e sui principi che guidano le azioni, anche in termini di riflessi sugli altri.
- Impegno verso i valori fondamentali; ci si riferisce alla capacità di incarnare il sistema valoriale di cui si è portatori e renderlo manifesto con coerenti comportamenti.
- Considerazione per gli altri; ciò per il fatto che la mente etica è intrinsecamente legata all’empatia, poiché comprende l’importanza di considerare le emozioni e i diritti degli altri.
- Ricerca di un impatto positivo; si realizza nella tendenza a generare riflessi positivi nel proprio ambiente, sia esso lavorativo o sociale. Questo significa contribuire al benessere collettivo e cercare soluzioni che avvantaggino tutti, non solo se stessi.
- Coerenza tra parole e azioni; aspetto che si traduce nella capacità di tenere in allineamento ciò viene detto e ciò che si fa. Si tratta di un aspetto centrale nella costruzione della fiducia e della credibilità soprattutto nei ruoli ove è richiesta leadership, onde evitare forme di dissonanza cognitiva nel team.
Nelle aziende, la mente etica è alla base della leadership responsabile. I leader etici non solo rispettano le norme e i regolamenti, ma operano con trasparenza e giustizia, cercando sempre di bilanciare i bisogni dell’organizzazione con quelli delle persone e dell’ambiente. Gardner sottolinea che, senza una mente etica, i leader rischiano di trasformare le organizzazioni in entità puramente utilitaristiche, prive di umanità e di empatia, e in ultima analisi, dannose per la comunità.
L’importanza dell’Educazione e della Formazione Continua
L’autore offre inoltre un interessante focus sull’esigenza di preparare, anche attraverso il sistema scolastico, le persone a sviluppare queste cinque intelligenze. Si riferisce ad una forma di educazione che però non può limitarsi alla mera trasmissione di conoscenze tecniche o di nozioni, ma deve fornire gli strumenti per pensare in modo organizzato, sintetizzare le informazioni, innovare, collaborare con rispetto e agire con etica. Si tratta infatti di competenze cruciali non solo per il successo personale, ma anche per la creazione di una società più sostenibile ed inclusiva.
Conclusioni
Nel mondo aziendale, la formazione di queste cinque mentalità rappresenta una strategia a lungo termine per costruire organizzazioni resilienti e orientate al bene comune, dove vengono promossi individui e organizzazioni sempre più consapevoli del proprio ruolo e dell’impatto sugli altri.
[1] Gardner H. (2006), Five Minds for the Future, Harvard Business School Press, Boston, Massachusetts.
[2] Howard Gardner (1943), è uno psicologo e professore statunitense noto principalmente per la sua Teoria sulle intelligenze multiple, introdotta nel testo “Frames of Mind” del 1983. Questa teoria ha rivoluzionato la concezione tradizionale dell’intelligenza, introducendo un concetto di intelligenza plurale, fondato su un insieme di diverse capacità cognitive, ognuna localizzata in specifiche aree del cervello.
DISCLAIMER
I testi contenuti sul blog www.pwep.it sono di proprietà dell’autore che non autorizza in nessun modo il loro utilizzo per finalità commerciali, se non in virtù di espressa autorizzazione a seguito di formale richiesta inviata a info@pwep.it. Al di fuori di queste finalità il lettore è autorizzato a fare uso dei contenuti rendendo noto che sono tratti dal blog www.pwep.it, nonché a postare gli articoli su canali social utilizzando i relativi pulsanti di condivisione.